Nel panorama già in rapida evoluzione della generazione video con intelligenza artificiale, la collaborazione tra Google e Honor segna un punto di svolta significativo. Con il lancio dei nuovi Honor 200 e Honor 200 Pro, il colosso tecnologico asiatico ha annunciato l’integrazione di Veo 2, il più recente modello AI generativo di Google per la creazione di video, direttamente sugli smartphone. È la prima volta che un sistema di questo livello, pensato inizialmente per il cloud, viene adattato a un utilizzo ibrido tra cloud e dispositivo mobile.L’annuncio è arrivato al VivaTech 2025 di Parigi, ma la strategia guarda dritta al mercato asiatico, dove Honor vanta una presenza massiccia, in particolare tra giovani creator e utenti tech-savvy. La demo mostrata in anteprima ha catturato l’attenzione: da un semplice prompt vocale, il telefono è stato in grado di generare un video coerente, animato e con un’estetica cinematografica sorprendente.
Veo 2 rappresenta un netto miglioramento rispetto alla prima versione del modello sviluppato da DeepMind. È in grado di generare video fluidi fino a 1080p, con 30 frame al secondo, comprendendo descrizioni testuali dettagliate e mantenendo coerenza nei personaggi, negli ambienti e nello stile grafico da una scena all’altra. Ma ciò che colpisce di più, nel contesto dell’annuncio con Honor, è la possibilità di utilizzarlo direttamente da uno smartphone.L’integrazione non è puramente locale: i video lunghi o più complessi vengono processati in cloud, ma l’utente può interagire in tempo reale, scegliere lo stile, dare input vocali e ricevere in pochi secondi anteprime generate in locale fino a 5 secondi. Una soluzione ibrida che consente risposte rapide, soprattutto per video social, demo artistiche o storyboard da condividere al volo.
È curioso notare che Google abbia scelto di far debuttare il proprio gioiello AI su un brand terzo e non sui suoi dispositivi Pixel. Secondo fonti interne, Honor avrebbe accettato di personalizzare i driver hardware e ottimizzare la gestione video per adattarsi all’algoritmo di Veo 2. Una flessibilità che ha convinto Google a scegliere questo partner per testare in anteprima su larga scala la generazione video AI in mobilità.Inoltre, la strategia è chiara: puntare a un bacino di utenza giovane, creativo, con alta propensione all’uso di AI mobile per contenuti social, storytelling e micro-produzioni. Veo 2, con le sue capacità di comprensione narrativa e stile visivo personalizzabile, si adatta perfettamente a questo tipo di pubblico.
Durante l’evento di lancio, sono stati mostrati esempi di video generati partendo da prompt vocali come “una passeggiata in montagna sotto la neve” o “un ragazzo che disegna un dragone su una parete”. I risultati? Clip brevi, ma coerenti, con ambientazioni curate e transizioni morbide. Non solo: l’app nativa consente anche di usare immagini come riferimento, per creare clip personalizzate con input visivi.Honor ha annunciato che l’integrazione sarà inizialmente disponibile solo nei mercati asiatici, ma l’espansione verso Europa e Stati Uniti è prevista per fine 2025. E Google? Sta già lavorando a una versione professionale di Veo 2, pensata per filmmaker, content creator evoluti e professionisti del marketing, con possibilità di montaggio avanzato, timeline interattiva e output fino al 4K.Il futuro? Veo 2 sarà probabilmente presente anche su dispositivi Pixel, tablet Samsung, ambienti desktop e interfacce web. Ma il vero salto di paradigma è già qui: l’intelligenza artificiale video generativa diventa mobile, personale e accessibile a tutti.
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