22 Apr
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Una startup fondata da uno dei più noti ricercatori nel campo dell’intelligenza artificiale, Tamay Besiroglu, ha lanciato una proposta che sta dividendo la comunità scientifica, economica e politica: automatizzare tutti i lavori umani, a partire da quelli impiegatizi. Il suo nome è Mechanize, e ha già raccolto l’attenzione (e i fondi) di investitori illustri come Nat Friedman e Jeff Dean. Il progetto è tanto visionario quanto controverso: creare una nuova economia in cui il lavoro, così come lo conosciamo, non sarà più necessario. Le persone, secondo il fondatore, vivranno di rendite e dividendi, mentre l’intelligenza artificiale gestirà tutte le attività produttive.Utopia o distopia? Iniziamo a capire meglio.


Un’AI per sostituire ogni lavoro: il piano di Mechanize

La missione dichiarata di Mechanize è chiara: automatizzare tutto il lavoro umano, partendo dai compiti “da ufficio”, come gestione documentale, customer care, scrittura di contenuti, analisi dati, ecc. L’obiettivo è realizzare agenti AI in grado di:

  • portare a termine task complessi in autonomia,
  • mantenere la memoria nel tempo,
  • gestire progetti articolati su più fasi,
  • pianificare strategie e azioni come un essere umano.

A differenza di OpenAI, Microsoft o Salesforce, che puntano su AI “collaborative”, Mechanize non vuole affiancare l’uomo, ma sostituirlo.


Opportunità e rischi: cosa cambia per la società?

Besiroglu parla di una nuova era dell’abbondanza, in cui l’economia crescerà grazie all’efficienza dell’AI e gli esseri umani potranno dedicarsi a passioni, creatività e relazioni. Una visione che riecheggia scenari da fantascienza ottimistica. Ma i critici vedono anche un lato oscuro. Ecco i punti più discussi:

  • Occupazione: la sostituzione di milioni di lavoratori bianchi (impiegati, analisti, professionisti) potrebbe portare a disoccupazione di massa.
  • Disuguaglianze: la ricchezza generata dall’automazione rischia di restare nelle mani di pochi.
  • Benessere psicologico: perdere il senso del lavoro potrebbe causare crisi identitarie e aumento di problemi di salute mentale.
  • Ruolo dello Stato: serviranno nuove forme di welfare (reddito universale?) per evitare il collasso sociale.

Sfide tecniche: Mechanize è davvero pronta?

Attualmente, le AI non sono ancora in grado di svolgere task multi-step con coerenza, mantenere memoria a lungo termine o gestire attività dinamiche come un project manager umano. Besiroglu lo sa e punta tutto su ricerca e sviluppo.Le sfide principali:

  • migliorare la memoria degli agenti AI;
  • garantire coerenza nell’output e adattabilità;
  • automatizzare anche la comunicazione interpersonale (mail, riunioni, report, ecc.);
  • ottimizzare efficienza e sicurezza, anche su larga scala.

L’idea non è nuova, ma è la portata del progetto ad aver riacceso i riflettori: si tratta di una vera e propria sfida sistemica, che tocca ogni settore, ogni azienda, ogni persona.


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