L’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento: si prepara a diventare un soggetto lavorativo autonomo. È quanto emerge dall’ultimo report di Anthropic, la startup nota per aver creato Claude, uno dei modelli LLM più avanzati del momento.Secondo il documento, gli AI agent di nuova generazione saranno presto capaci di svolgere mansioni continuative e complesse in totale autonomia, posizionandosi nel mondo del lavoro come veri e propri “virtual full-time employees”. Un concetto che sta facendo discutere: siamo pronti a convivere con colleghi completamente artificiali?
A differenza dei classici chatbot che rispondono a domande isolate, un AI agent è progettato per:
Anthropic sta sviluppando agenti capaci di:
Il tutto in modo continuativo e contestuale, proprio come farebbe un dipendente reale. Secondo i ricercatori, siamo vicini a un livello di autonomia tale da affidare loro compiti per settimane, senza bisogno di supervisione costante.
Le potenzialità per le imprese sono evidenti:
Un’azienda potrebbe affidare a un agente AI:
Ma il rovescio della medaglia è chiaro: cosa accadrà ai lavoratori umani?
Senza regole precise, questi “dipendenti digitali” potrebbero sostituire interi reparti, alimentando la disoccupazione e lo squilibrio tra lavoro e capitale. Da qui l’appello degli esperti a regolamentare rapidamente l’uso dei virtual agents nelle aziende.
Secondo Anthropic, il futuro del lavoro sarà ibrido: umani e agenti AI collaboreranno, ma servono infrastrutture, etica e governance. Si parla di:
In questo scenario, il concetto di “collega” cambia radicalmente. L’ufficio si popola di entità che non dormono, non chiedono ferie, ma possono aiutarti a fare di più, meglio e prima.
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