23 Apr
23Apr

L’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento: si prepara a diventare un soggetto lavorativo autonomo. È quanto emerge dall’ultimo report di Anthropic, la startup nota per aver creato Claude, uno dei modelli LLM più avanzati del momento.Secondo il documento, gli AI agent di nuova generazione saranno presto capaci di svolgere mansioni continuative e complesse in totale autonomia, posizionandosi nel mondo del lavoro come veri e propri “virtual full-time employees”. Un concetto che sta facendo discutere: siamo pronti a convivere con colleghi completamente artificiali?


Cos’è un “AI agent” e perché è diverso da un normale chatbot

A differenza dei classici chatbot che rispondono a domande isolate, un AI agent è progettato per:

  • mantenere memoria a lungo termine,
  • ragionare in più fasi,
  • interagire con strumenti esterni (browser, documenti, API),
  • prendere decisioni autonome in contesti dinamici.

Anthropic sta sviluppando agenti capaci di:

  • gestire calendari,
  • scrivere email e report,
  • organizzare flussi di lavoro interni,
  • comunicare con clienti e collaboratori umani.

Il tutto in modo continuativo e contestuale, proprio come farebbe un dipendente reale. Secondo i ricercatori, siamo vicini a un livello di autonomia tale da affidare loro compiti per settimane, senza bisogno di supervisione costante.


Opportunità per le aziende (e qualche paura per i lavoratori)

Le potenzialità per le imprese sono evidenti:

  • riduzione dei costi operativi,
  • disponibilità 24/7,
  • gestione scalabile di team virtuali.

Un’azienda potrebbe affidare a un agente AI:

  • l’intero onboarding dei nuovi dipendenti,
  • la generazione di contenuti per marketing e social media,
  • l’analisi dei dati aziendali,
  • la risposta a clienti in più lingue.

Ma il rovescio della medaglia è chiaro: cosa accadrà ai lavoratori umani?

Senza regole precise, questi “dipendenti digitali” potrebbero sostituire interi reparti, alimentando la disoccupazione e lo squilibrio tra lavoro e capitale. Da qui l’appello degli esperti a regolamentare rapidamente l’uso dei virtual agents nelle aziende.

Agente AI visualizzato come avatar digitale in ufficio mentre lavora al computer con altri colleghi umani.

Una nuova cultura del lavoro AI-native

Secondo Anthropic, il futuro del lavoro sarà ibrido: umani e agenti AI collaboreranno, ma servono infrastrutture, etica e governance. Si parla di:

  • agenti AI con contratti digitali e limiti operativi,
  • dashboard di supervisione umana,
  • ambienti collaborativi con ruoli misti,
  • training reciproco (l’AI impara dall’umano e viceversa).

In questo scenario, il concetto di “collega” cambia radicalmente. L’ufficio si popola di entità che non dormono, non chiedono ferie, ma possono aiutarti a fare di più, meglio e prima.


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